martedì 3 febbraio 2015

La costellazione di Pegaso

La costellazione di Pegaso
La costellazione del Pegaso è una delle più riconoscibili in cielo, dal momento che si trova in una zona non molto ricca di stelle e per la forma che la contraddistingue, il cosiddetto Quadrato di Pegaso. La costellazione, infatti, è formata da 4 grandi stelle che ne costruiscono il corpo centrale con la caratteristica forma a quadrato e una testa ben definita. Nei nostri cieli vediamo un cavallo capovolto e senza ali ma con un po’ di fantasia possiamo riconoscere Pegaso!




La stella più luminosa della costellazione di Pegaso si chiama Enif..il naso del Pegaso. Poi abbiamo Scheat, Markab, Algenib e per finire Matar.
Molti nomi delle stelle derivano dall' arabo e molti di questi nomi starebbero bene su un cavallo vero...Ma pegaso non è tutto qui!


Informazioni utili per riconoscere la costellazione di Pegaso
Nel cielo invernale la figura zig-zagante di Cassiopea è ben visibile in direzione nord-ovest, altissima in cielo, disposta lungo la scia della Via Lattea; si tratta, come già visto, di una costellazione circumpolare dalle latitudini italiane, ossia che non tramonta mai. Due delle sue stelle centrali possono essere utilizzate per trovare altre figure importanti senza possibilità di errore: collegando infatti queste due stelle nel modo indicato dalla mappa a lato e proseguendo verso sud nella stessa direzione per circasei-sette volte, si giunge al centro di un grande quadrilatero di stelle di seconda magnitudine, ben visibili anche dalle città in alto nel cielo.
Grazie al quadrato è possibile raggiungere un gran numero di costellazioni sfruttando diversi allineamenti.


Pegaso mitologico
la sua storia
Pegaso era, secondo la mitologia greca, un cavallo alato, collegato al mito di Bellerofonte e di Perseo.
Il modo in cui questo cavallo venne alla luce è, a dir poco, insolito.
Sua madre era Medusa, la Gorgone famosa, in gioventù, per la sua bellezza, in particolare per le chiome fluenti, che andò in moglie a
Poseidone, dio del mare e dei cavalli .
Sfortunatamente, l'unione fra Medusa e Poseidone avvenne nel tempio della dea Atena (dea della saggezza, della guerra, delle arti e della giustizia), che, furibonda per l'oltraggio subìto dal suo tempio, trasformò Medusa in un mostro con la testa ricoperta di serpenti, il cui sguardo trasformava gli uomini in pietre.
Quando Perseo decapitò Medusa, dal suo collo uscirono magicamente Pegaso, il cavallo alato e Crisaore un guerriero armato di spada.

La leggenda narra che Pegaso,
uscito dal collo di Medusa (per alcuni, dal sangue colato a terra), si era abbeverato alla fonte Pirene, sulla strada che conduceva al santuario di Poseidone, poi era volato sul monte Elicona mentre era in corso una gara di canto tra le Muse e le Pieridi.
Pegaso, commosso dalla dolcezza del canto, aveva colpito, con zoccolo lunato, il monte Elicona, che si era alzato fino al cielo e aveva fatto scaturire Ippocrene, "la sorgente del cavallo", alla quale le Muse si sarebbero dissetate, nutrendo la loro ispirazione, per poi volare alla volta dell'Olimpo cantando con voce sublime.
Così Pegaso, che aveva fatto sgorgare la sorgente delle Muse, diventò l'emblema dell'immaginazione creatrice, del furore poetico e dell'ispirazione.
Bellerofonte era un valoroso cavaliere, a cui, quando era ancora un ragazzo, un veggente disse che avrebbe avuto bisogno di Pegasus, il cavallo alato, nella sua missione di uccidere la Chimera, mostro dalla testa di leone, dal corpo di capra e dalla coda di drago, che vomitava fuoco e fiamme.
Con l'aiuto di Athena e delle briglie d'oro che la dea gli aveva lasciato sul pavimento, quando l'eroe aveva dormito nel suo tempio, sognandola, Bellerofonte attese Pegaso vicino alla fonte Pirene, sull'Acropoli.
Arrivato al tramonto alla fonte, come era sua abitudine, Pegaso si inginocchiò per bere.
A questo punto Bellerofonte, uscito dal nascondiglio, dopo aver rapidamente messo le briglie d’oro alla testa del cavallo, gli balzò in groppa. Pegasus, che non era mai stato montato, cercò di disarcionarlo, senza riuscirci perchè Bellerofonte era un grande domatore di cavalli.
Da quel momento Pegaso e Bellerofonte diventarono inseparabili fino alla morte dell'eroe che morì proprio cadendo da cavallo.
Bellerofonte dopo aver corso, con il suo cavallo alato, molte avventure, era diventato ricco e famoso, ma alla fine si era montato la testa e voleva salire in cielo fino all'Olimpo, la residenza degli dei, per diventare immortale. Per questa eccessiva ambizione, il padre degli dei, Zeus lo punì: mandando un tafano che punse Pegaso,il quale sgroppò, facendo precipitare il cavaliere dal cielo sulla terra. Pegaso restò con Zeus, che lo utilizzò per trascinare nel cielo il suo mitico carro che trasportava le folgori, infine, prese il volo verso la parte più alta del cielo dove si trasformò in una nube di stelle scintillanti che formarono e formano una costellazione con il suo nome.
Se volete trovare Pegaso nel cielo andate su questo sito
SITOGRAFIA


http://www.astronomia.com/2011/10/17/la-costellazione-di-pegaso/


it.wikibooks.org/wiki/Osservare_il_cielo/Costellazioni_autunnali:_il_Quadrato_di_Pegaso



http://it.wikihow.com/Trovare-la-Galassia-di-Andromeda

Pietro Buttacavoli , Gabriele Cardinali , Filippo Lavacca , Alessio Volpini

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