La costellazione del Toro
Il Toro è una delle dodici
costellazioni zodiacali. Nel 4000 a.C. rappresentava l'equinozio di primavera, l'inizio dell'anno
per le più antiche civiltà. I contorni sono netti e raffigurano la testa di un
toro, ben evidenziata da un gruppo di stelle a forma di "V" e con
altre due stelle che indicano la punta delle corna. La costellazione è nota
agli antichi di tutto il mondo e fu probabilmente una delle prime costellazioni
note all'umanità.
Le stelle principali della costellazione del Toro sono:
Elnath (β Tau) che in arabo significa colei che urta (con
le corna)
Ain (ε Tau) che in arabo significa occhio del toro
Hyadum Prima (γ Tau): dal latino la prima delle ladi.
Hyadum Secunda (6Tau): dal latino la seconda delle ladi.
Aldebaran,o tauri, è la stella più luminosa del Toro. Il suo nome deriva dall’
arabo “al Dabaran” che significa “inseguitrice” poiché sembra seguire le
Pleiadi nel loro modo apparente sulla
volta celeste.
A causa del
suo colore e della sua posizione all’interno della costellazione, essa è
soprannominata “Occhio rosso del Toro”.
Presso gli Egizi, rappresentava il mitico animale Apis, posto a guardia della dimora
celeste del dio-faraone.
Gli arabi vedevano nella
stella Aldebaran, un occhio di un toro. Le popolazioni dell’America del Sud
vedevano in queste stelle un tapiro.
La
costellazione del Toro vicina alla costellazione di Orione
Zeus prese le sembianze di un toro bianco, dalle enormi corna e si presentò sulla spiaggia per rapire Europa, la figlia di Agenore, Re di Fenicia. La ragazza si sentì fortemente attratta dalla bella e mansueta creatura e le montò in groppa. L’animale iniziò a girovagare lentamente fra le onde, poi entrò in mare ed in poco tempo si allontanò sempre più dalla riva, dirigendosi verso il largo. A quel punto, la principessa capì che non si trattava di un toro qualsiasi, e terrorizzata e si strinse sempre più alle corna. L’animale approdò a Creta, dove Zeus rivelò la sua vera identità e sedusse Europa. Da questa unione nacque Minosse, il re di Creta. A conferma di questo mito è la forma della costellazione, che rappresenta solo la parte anteriore del Toro, in quanto, la parte posteriore era sommersa dalle acque del Mar Egeo.
Il Toro, un'altra delle figure più tipiche del cielo
invernale; Aldebaran appare circondata da un gran numero di stelle minori, di
colori variabili dall'azzurro al giallastro, disposte a formare un piccolo
triangolo: questo gruppo, raffigurante la testa del Toro,
è un vasto ammasso aperto noto
col nome di Iadi. Le sue stelle sono effettivamente vicine fra loro e si
muovono assieme nello spazio.
Proseguendo verso est, si incrocia uno degli oggetti più
famosi del cielo, l'ammasso delle Pleiadi; le Pleiadi sono ben evidenti ad
occhio nudo e ad uno sguardo distratto sembrano quasi una nuvoletta dalla
luminosità diffusa. Guardando con attenzione, specie se ci si trova lontano dai
centri abitati, si può notare che in realtà questa "nuvoletta" è
formata da sei o sette piccoli astri molto vicini fra loro, tutti di colore
azzurro.
La stella El Nath risulta in comune al Toro e all'Auriga, in quanto rappresenterebbe uno dei corni del
Toro, ma anche un vertice dell'Auriga.
La costellazione del Toro è una delle più belle e famose del cielo. Visibile in
autunno e in inverno, è circondata da costellazioni ben caratterizzate e
riconoscibili, come l'Auriga (con la sua luminosissima stella Capella), Orione
(con la cintura e le luminosissime Rigel e Betelgeuse), l'Ariete, Perseo (con
il suo noto asterismo a forma di ypsilon rovesciata) e i Gemelli.
L'oggetto più interessante da osservare sono le Pleiadi, un ammasso aperto costituito da circa duemila stelle, che ad occhio nudo appare con un gruppo di sei o sette stelle ravvicinate e poco nitide. L'ammasso, noto anche come M45 (vale a dire il 45° oggetto del catalogo di Messier), dista dalla Terra circa 400 anni-luce.
L'oggetto più interessante da osservare sono le Pleiadi, un ammasso aperto costituito da circa duemila stelle, che ad occhio nudo appare con un gruppo di sei o sette stelle ravvicinate e poco nitide. L'ammasso, noto anche come M45 (vale a dire il 45° oggetto del catalogo di Messier), dista dalla Terra circa 400 anni-luce.
Nel mese di febbraio
possiamo vedere la costellazione del Toro
sopra Orione come nella figura verso SUD alle 21:00 circa. Provateci sarà bellissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Fatto da:
Edoardo
Germano, Greta
Cardinali, Mattia Viciani, Elia Seneca.
Nessun commento:
Posta un commento